FRAZIONE PIANA

L’antica e popolosa frazione Piana, chiamata così perché prevalentemente pianeggiante nella sua estensione, si è sviluppata inizialmente intorno alla località cosiddetta “Cappella”, ancor oggi mappata con questo nome sulle carte comunali. Incrocio di strade e persone è il luogo centrale della frazione, sia nella posizione che dal punto di vista sociale. Così denominata dai numerosi residenti sin dai tempi passati, per la presenza di una Chiesa dedicata a Santa Barbara, la cappella, distrutta dai numerosi terremoti del passato. Oggi la frazione Piana conta più abitanti dello stesso centro storico, è molto estesa ed è anche divisa in quartieri. Questi prendono il nome dalle prime famiglie che inizialmente vi si stanziarono, come ad esempio gli abitati denominati Albanese, Bucci, Calabrese (in dialetto chiamata Colavres), Colantuono, quest’ultima mappata anche come borgata.
Oltre all’antica cappella che testimonia quanto fosse storicamente molto popolata quella parte del territorio comunale, anche grazie alla posizione ed alla fertilità dei terreni, ci sono altri elementi che fanno della frazione Piana una zona di grandissimo interesse storico. È presente una pietra epigrafica risalente al primo secolo d.C., utilizzata inconsapevolmente qualche decennio fa per una costruzione privata e ancora oggi così, casualmente, conservata. La pietra porta il nome di Vicirio Gallo, signore del municipio della vicina capitale Bovianum e probabilmente proprietario di una sua “Villa” (grande azienda agricola) in quella che oggi è frazione Piana. Questo pezzo del territorio spinetese, sin dall’antichità, possiede in effetti tutte le caratteristiche favorevoli ad insediamenti agricoli produttivi: un luogo esteso, pianeggiante, esposto ad oriente e con perenni sorgenti d’acqua.
Nelle terre storiche di San Marco e San Nicola, nella zona Nord di Piana e precisamente intorno all’abitato di borgata Vicenne, sono stati ritrovati e studiati numerosi reperti archeologici risalenti ad epoche diverse che testimoniano il secolare passaggio dall’apogeo dell’epoca sannita fino alla dominazione romana. Oltre alla citata epigrafe, sono stati rinvenuti resti di tombe ricavate nel tufo, manufatti, monili, monete e ceramiche che gli esperti datano in epoche diverse a partire dal sesto secolo a.C e fino al secondo secolo d.C. I ritrovamenti sono conservati presso il Museo Civico di Bojano.

Ultimo aggiornamento: 19/10/2023

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